Ciò che mangiamo può contribuire notevolmente a preservare un aspetto più giovane della pelle o, al contrario, a farla invecchiare precocemente. La giusta quantità di tutti i nutrienti è essenziale per il corretto funzionamento del nostro organismo e del benessere della cute.
Un’eccessiva assunzione di zuccheri e cereali raffinati può infatti avere conseguenze importanti non solo sul nostro organismo, ma anche sulla nostra pelle.
Secondo uno studio del 2007, riportato sull’ “American Journal of Clinical Nutrition”, svolto su 4015 donne fra i 40 e i 74 anni, la pelle di chi aveva consumato in eccesso alcuni nutrienti, come per esempio i carboidrati, aveva un aspetto più vecchio.
COSA SUCCEDE
Quando si assume troppo zucchero, le cellule non riescono a consumarlo e si accumula nel sangue.
Normalmente zuccheri e cereali raffinati vengono assorbiti come glucosio, che viene immagazzinato nel fegato e nei muscoli. Quando però queste riserve sono già piene, resta libero nel sangue, prima di venire trasformato in grasso. È in questa occasione che tende a legarsi più facilmente alle proteine, tra cui anche quelle del derma.
Si attacca quindi al collagene e all’elastina, formando strutture rigide e non elastiche chiamate AGEs (Advanced Glycation End Products), prodotti finali della glicazione avanzata, che provocano l’irrigidimento delle cellule della pelle. Rendendole più rigide, gli AGEs inibiscono la loro elasticità, provocando la formazione e l’accentuarsi delle rughe.
LA GLICAZIONE
Alla base di questi meccanismi c’è la glicazione. Si tratta di un legame covalente che lega gli amminoacidi presenti nel collagene e nell’elastina con glucosio e fruttosio.
È un processo che inizia precocemente nella nostra vita e in prossimità dei 30 anni è già ben avviato. Il collagene glicato si accumula con una percentuale del 3,7% all’anno, ma questa percentuale è variabile anche in base alle abitudini alimentari.
La glicazione inoltre aumenta durante l’esposizione solare con l’azione dei raggi ultravioletti mentre contemporaneamente si assiste anche ad una diminuzione nella capacità della pelle nel contrastare i radicali liberi.
Dato che riparare il collagene glicato è quasi impossibile, la prevenzione è la miglior arma, e prima si comincia, migliori saranno i risultati.
GLI AGES ESOGENI
Con la dieta però non si assumono solo gli zuccheri quali glucosio e fruttosio, ma anche gli AGEs preformati, come quelli prodotti con il calore.
Infatti, anche la cottura ad alte temperature e in assenza di acqua, come quella che deriva dal grigliare, friggere o arrostire, provoca la formazione di AGEs.
Per esempio, le patate fritte hanno un contenuto di questi composti invecchianti circa 90 volte superiore alle patate bollite. La differenza in AGE fra un uovo fritto e uno bollito è invece di 60 volte.
Anche la crosticina abbrustolita del pane o della carne contengono gli AGEs.
Gli AGEs preformati entrano quindi in circolo e reagiscono nel nostro organismo sia con componenti della matrice extracellulare che intracellulare, peggiorando il quadro dell’invecchiamento cutaneo.
LA GLICAZIONE: L’IMPATTO
Gli effetti dei prodotti cosmetici saranno migliori se la pelle non è già compromessa da una dieta ricca di AGEs e di zuccheri
Oltre agli effetti su collagene, enzimi e altre proteine, gli AGEs interferiscono anche con la flora intestinale. Componenti glicati all’interno dell’intestino riducono la quantità di batteri buoni. Si può innescare quindi un circolo vizioso in cui l’assorbimento dei nutrienti e di altre sostanze che hanno proprietà antietà è compromesso.
BIBLIOGRAFIA:
Danby FW. Nutrition and aging skin: sugar and glycation. Clin Dermatol. 2010 Jul-Aug;28(4):409-11