– Tutto quello che dovresti sapere per mantenere bella la tua pelle –

Le cattive abitudini che ci fanno invecchiare prima

La nostra pelle non ha segreti, e tutto quello che facciamo, che mangiamo o come ci comportiamo, si rifletterà inesorabilmente sul nostro viso.

Nonostante tutte le creme e le attenzioni che le rivolgiamo, prima o poi vedremo comparire  su di essa delle rughe. Questo è normale, fa parte dell’invecchiamento biologico: in alcune persone può essere evidente prima, in altre più tardi, ed è geneticamente determinato.
Ciò non toglie che alla genetica possa essere data una sorta di “spinta”, e i segni tipici dell’età che avanza come le rughe, i cedimenti, la pelle spenta e opaca, saranno visibili prima.
Questo è dovuto a delle cattive abitudini comportamentali che spesso assumiamo e che accelerano questi processi.
Vediamo quali sono le principali.





1. Fumo di sigaretta

Il fumo di sigaretta è considerato concausa di diverse patologie e, da un punto di vista estetico, i fumatori sono facilmente riconoscibili da tipici segni riscontrabili su cute e mucosa.

La più comune manifestazione di tabagismo è sicuramente l’invecchiamento cutaneo precoce. La “faccia da fumatore”, infatti, si contraddistingue per rughe prominenti, un contorno del viso più magro con ossa sporgenti, e una pelle atrofica e grigiastra. Il rischio di comparsa di questi sintomi precoci è più elevato nelle donne che negli uomini.
Il grado di invecchiamento, inoltre, è correlabile al numero di pacchi di sigarette fumate per giorno e per anno.Tutti questi effetti collaterali sono dovuti al fatto che il fumo di sigaretta è un importante acceleratore dei fenomeni dell’invecchiamento attraverso la formazione dei radicali liberi, la riduzione  delle difese cellulari e delle funzioni di riparazione cutanee, determinando così un accumulo di danni dovuto a mutazioni e mal funzionamento delle proteine.Il fumo, inoltre, altera il turnover della matrice extracellulare nella pelle, determinando uno squilibrio tra la biosintesi e la degradazione delle proteine del tessuto connettivo, riduce la sintesi del collagene di tipo I e III, aumenta i livelli di tropoelastina, aumenta la degradazione del collagene, e aumenta le fibre elastiche nel derma reticolare della pelle non esposta al sole. Questo aumento è ricollegabile alla degradazione del materiale elastico, così come accade nell’elastosi solare.Infine, il fumo di sigaretta rende la parete dei vasi sanguigni più dura. Questo significa che l’irrorazione della pelle diventa più difficoltosa e di conseguenza le cellule dell’epidermide e del derma ricevono meno ossigeno e nutrimento, rendendo così meno efficiente  la loro ossigenazione e la sintesi delle proteine come collagene, elastina e cheratina.
2. La mancanza di sportLo sport moderato induce un miglioramento dell’aspetto della pelle, oltre ad apportare benefici a tutto l’organismo.
Secondo uno studio condotto dai ricercatori della McMaster University (Ontario, Canada), tre ore di attività fisica a settimana, apportano un ringiovanimento cutaneo.
Gli scienziati canadesi sono arrivati a questa conclusione analizzando la pelle del fondoschiena (che raramente è esposta al sole) di 30 volontari tra i 20 e gli 84 anni. Questi esperti hanno analizzato l’epidermide e il derma, e hanno scoperto che gli atleti di 40 anni avevano una pelle di 20 anni più giovane rispetto ai loro coetanei che non praticavano sport. L’epidermide e il derma di questi ultimi, infatti, apparivano più rilassati, meno elastici e più secchi.
Hanno dimostrato, inoltre, che non è mai tardi cominciare a fare sport, e anche nelle persone non più giovani, che iniziano l’attività fisica in tarda età, si assiste, in una decina di anni, ad un netto miglioramento dell’aspetto della pelle.
Gli scienziati ritengono che il segreto risieda in alcune molecole, le miochine, sostanze prodotte dai muscoli durante l’allenamento, che favoriscono la comunicazione tra le cellule attraverso la circolazione sanguigna.3. Bere troppo alcool

Anche l’alcool è un nemico per la nostra pelle. Il modo in cui è ricollegabile all’invecchiamento cutaneo è dovuto alla sua capacità di indurre una dilatazione dei vasi sanguigni che si traduce in perdita di idratazione e di conseguenza in precoce invecchiamento e pelle opaca.
Discorso a parte merita il vino rosso, che, assunto con moderazione, apporta benefici alla pelle. Nel vino, infatti, è contenuto il resveratrolo, un’efficace molecola che agisce con un doppio meccanismo d’azione: da un lato contrasta i radicali liberi, dall’altro migliora la circolazione cutanea ottimizzando l’ossigenazione e il nutrimento delle cellule.

4. Esporsi al sole senza solare

Il sole apporta molti benefici al nostro corpo, ma può diventare un nemico per la pelle se non ci si espone con le dovute precauzioni.
Esiste un tipo di invecchiamento causato dall’esposizione solare, detto fotoinvecchiamento, che si caratterizza per tipici segni sul viso, diversi da quelli dell’invecchiamento biologico, quali cute ispessita, ruvida, lassa, solcata diffusamente da rughe sottili, discromie, teleangectasie e un colorito di base giallognolo.  
In particolare gli UVA, che sono i responsabili dell’invecchiamento cutaneo, agiscono sul derma causando deterioramento del collagene e dell’elastina, sulle cellule di langerhans e sui cheratinociti inducendo immunosoppressione, e sulle membrane cellulari e sul citoplasma causando morte cellulare.

5. Bere poca acqua

L’acqua è un elemento fondamentale per la bellezza della pelle: è essenziale per mantenerla idratata, ed è il veicolo per trasportare il nutrimento alle cellule cutanee.
All’interno del derma ne è contenuta una quantità considerevole, legata ai mucopolisaccaridi come l’acido ialuronico. Qui si crea come una sorta di gel che mantiene turgida la pelle. La carenza di questo liquido prezioso si traduce in una specie di “svuotamento” di quest’area, facendo quindi apparire la pelle più vecchia.
La mancanza di acqua, inoltre, rende l’epidermide molto più secca, e si sa che una pelle con questa caratteristica mostra prima i  segni del tempo. Berne un’adeguata quantità è forse molto più importante dell’applicazione di creme e lozioni topicamente.
In aggiunta, i miliardi di cellule che compongono il nostro organismo sono fatte per più del 50% da acqua. Se giornalmente non ne beviamo una quantità adeguata, il nostro corpo mette in moto dei sistemi che ne favoriscono la fuoriuscita dalle cellule per trasferirla ai vasi sanguigni, in modo da mantenere su valori corretti il volume e la pressione sanguigna.

6. Mangiare poca frutta e verdura

La frutta e la verdura sono ricchissime di vitamine e minerali.
Tra le tante attività, molte vitamine hanno un’azione antiossidante, essenziale per contrastare i radicali liberi che si formano normalmente nel nostro organismo. Quelli che vengono bloccati nella pelle preservano il funzionamento e l’attività delle cellule e delle proteine, lasciando quindi “intatta” la nostra bellezza.
Molti minerali, inoltre, sono essenziali per permettere la sintesi delle proteine e dei normali processi biologici.

7. Dormire poco o sempre sullo stesso lato

Dormire un adeguato numero di ore è probabilmente il migliore e il più economico trattamento di bellezza che possiamo fare. 
Durante la notte, infatti, la pelle mette in moto dei meccanismi di riparazione cellulare, favorendo il turnover dell’epidermide, la formazione di collagene ed elastina, e neutralizzando i danni prodotti dai radicali liberi nelle ore precedenti.
La notte, inoltre, la pelle è più ricettiva ai trattamenti che le applichiamo in quanto meno esposta agli insulti esterni come inquinamento e raggi UV, e per questo, massaggiare un buon prodotto sul viso prima di andare a dormire, potenzia gli effetti del sonno.

Attenzione però a non dormire sempre sullo stesso lato altrimenti si creeranno delle pieghe asimmetriche in maggiore quantità nelle zone più lungamente compresse.


Adesso non ti è rimasto che scegliere quali abitudini scorrette modificare per non accelerare l’invecchiamento cutaneo!



BIBLIOGRAFIA
Ortiz, A. and Grando, S. A. (2012), Smoking and the skin. International Journal of Dermatology, 51: 250–262. doi: 10.1111/j.1365-4632.2011.05205.x

http://www.pnas.org/content/108/10/4135.abstract

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