La celiachia è una malattia autoimmune caratterizzata da un’infiammazione cronica dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di una proteina, il glutine, in soggetti geneticamente predisposti.
È uno dei disturbi più comuni che accompagnano per tutta la vita, e colpisce circa l’1% della popolazione in Europa e Nord America.
L’unico trattamento valido per curare questa malattia è la completa esclusione dalla dieta di tutti gli alimenti che contengono questa proteina.
IL GLUTINE
Il glutine è una proteina eterogenea composta da prolammine e gluteline e si trova nel grano, nella segale e nell’orzo. Conferisce una consistenza desiderabile ai prodotti da forno e altri alimenti grazie alle sue proprietà viscoelastiche uniche, oltre ad essere una fonte di nutrienti.
Durante la digestione intestinale il glutine si idrolizza in peptidi. La digestione avviene ad opera di transglutaminasi intestinali che modificano la glutammina, e nei soggetti predisposti alla celiachia si sviluppano anticorpi anti-transglutaminasi che determinano il processo infiammatorio e le alterazioni patologiche a carico dei villi intestinali. Inoltre in soggetti sensibili alcuni peptidi derivati dal glutine, provocano reazioni immunitarie abnormi. In questi casi i linfociti T, non trovando organismi estranei, attaccano le cellule dei villi intestinali. Questa condizione patologica prende il nome di celiachia.
La Food and Drug Administration (FDA) e l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) hanno identificato una soglia di 20 ppm di glutine per stabilire quando il termine “senza glutine” possa essere usato nelle etichette dei prodotti per uso alimentare, in modo da fornire scelte sicure per i pazienti celiaci.

IL GLUTINE NEI COSMETICI
Il glutine e i suoi idrolizzati si possono trovare anche all’interno dei cosmetici sia come ingredienti (corn gluten amino acids) oppure come sostanze contenute ad esempio in estratti del grano o dell’orzo, nell’olio di germe di grano, o nell’amido e nelle proteine idrolizzate del grano.
Fatto sta che mancano ricerche riguardo l’assorbimento del glutine attraverso la pelle a seguito dell’applicazione cosmetica.
Sappiamo che la pelle è una barriera molto efficace che separa il mondo esterno da quello interno. Non tutte le sostanze che applichiamo su di essa riescono a penetrarla a causa delle loro caratteristiche chimico fisiche. Le proteine del glutine, ad esempio, essendo troppo grandi, non sono assorbite dalla pelle e quindi di conseguenza non sono in grado di raggiungere l’intestino e di scatenare la reazione autoimmune. Pertanto, in condizioni di normalità, l’uso di cosmetici contenenti glutine può essere considerato sicuro.
L’applicazione di questi prodotti non dovrebbe essere considerata problematica da parte del paziente celiaco, a meno che questi non abbia lesioni cutanee che permetterebbero al glutine di essere assorbito. La ragione di questo sta nel fatto che è l’ingestione orale del glutine che attiva i meccanismi autoimmuni tipici della celiachia.
Di conseguenza, il paziente celiaco non deve preoccuparsi dell’applicazione dei prodotti cosmetici come creme, lozioni, shampoo, deodorati, ecc.
LE CREME PER LE MANI
Le creme mani possono essere considerate un caso limite. Se le mani non fossero lavate prima di mangiare, sarebbe possibile una probabile ingestione di prodotto e di conseguenza del glutine.
I DENTIFRICI
In uno studio condotto dall’Università Politecnica delle Marche sono stati analizzati 66 prodotti tra dentifrici, tavolette dentali, collutori, burrocacao e rossetti, etichettati sia “senza glutine” che senza alcuna certificazione, acquistati a random in diversi supermercati e farmacie.
La quantità di glutine è stata quantificata attraverso il metodo R5 ELISA approvato dalla regolamentazione europea.
Analizzando uno dei dentifrici acquistati, e considerando che la quantità che dovrebbe essere usata durante la pulizia dei denti è di 0,25 g, quindi massimo 1 g nelle 24 ore, si è visto che, anche se si ingerisse completamente il dentifricio, si assumerebbero circa 0,037 mg di glutine al giorno usando il dentifricio più contaminato che è stato identificato durante lo studio.
Tenendo conto che l’assunzione giornaliera massima tollerabile di glutine da parte dei pazienti celiaci è di 10-50 mg, i dati indicano che la quantità di glutine che potrebbe essere ingerita da un’accurata igiene orale è quasi trascurabile.
Il presente studio ha dimostrato che attualmente la contaminazione da glutine non è un problema in una vasta gamma di prodotti cosmetici e per l’igiene orale presenti sul mercato in Italia. Tuttavia, dal momento che tutti questi prodotti, in particolare dentifrici e rossetti, possono contenere tracce di glutine e possono essere ingeriti dai pazienti che devono seguire una severa dieta, sarebbe auspicabile che le aziende produttrici riportino informazioni tipo “senza glutine” o “può contenere tracce di glutine” sulla confezione, permettendo una scelta sicura e informata da parte del cliente celiaco.
I rossetti
In un altro studio sono stati presi in considerazione i prodotti per le labbra.
Si è calcolato che fosse ingerito un intero rossetto di 3.8 g contenente meno di 10 ppm di glutine (ovvero lo 0,001%), verrebbero ingeriti meno di 0.038 mg di glutine
LA DERMATITE ERPETIFORME
Inoltre è possibile sviluppare una forma di celiachia chiamata dermatite erpetiforme. Si presenta come un’eruzione pruriginosa, con mini vesciche o pustole in genere su gomiti, ginocchia e glutei. È una malattia della pelle che è direttamente collegata alla celiachia. Tuttavia, sebbene coinvolga la cute, la dermatite erpetiforme è causata dall’ingestione di glutine e non dal contatto con la pelle.
Nel caso in cui i paziente celiaco stia usando un prodotto cosmetico e noti la presenza di una reazione cutanea, è possibile che abbia un’allergia, come la dermatite allergica da contatto che però non è correlata alla celiachia.
Se non si è sicuri e si desidera saperne di più, consultare il proprio medico di famiglia o un dermatologo per identificare la sostanza scatenante l’allergia tramite patch test.
CONCLUSIONE
In conclusione quindi i pazienti celiaci possono ritenere sicuri tutti i cosmetici, prestando attenzione all’uso di prodotti che entrano in contatto con la bocca.
Di seguito riposto la posizione dell’AiC (Associazione Italiana Celiachia) riguardo ai cosmetici “senza glutine”:
AIC è sempre stata chiara sull’argomento: promuovere un cosmetico perché privo di glutine è ingannevole e suscita un ingiustificato allarmismo nei soggetti affetti da celiachia. Al fine di tranquillizzare i pazienti e i loro familiari AIC ha in passato diffuso comunicati ufficiali, ricordando che i detergenti (inclusi dentifrici, collutori e paste per dentiera) e i cosmetici (inclusi rossetto e burro di cacao), in definitiva tutti i prodotti per uso esterno, non comportano rischi per i celiaco e possono essere utilizzati in tutta sicurezza.
Anche il Board del Comitato Scientifico di AIC aveva espresso parere negativo sull’utilizzo di diciture o simboli relativi all’assenza di glutine su tali prodotti, che non presentano alcuna pericolosità per i soggetti affetti da celiachia. Al fine di escludere qualsiasi rischio per l’utilizzo di prodotti cosmetici con glutine anche da parte di soggetti affetti da dermatite erpetiforme (patologia dermatologica connessa alla celiachia), è stato chiesto un parere al Prof. Timo Reunala, tra i massimi esperti in materia, che ha escluso qualsiasi rischio per i pazienti che venissero a contatto con glutine attraverso l’epidermide.
BIBLIOGRAFIA
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https://www.coeliac.org.au/news-stories/gluten-free-skincare-and-cosmetics/